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Saporite e caratterizzate da una consistenza e un sapore davvero appaganti, le Prugne sono un frutto estivo dai mille usi. Possono essere consumate crude. Oppure, possono essere trasformate in marmellata e succo. In realtà, le Prugne sono ottime anche essiccate! Private dell'acqua e adeguatamente conservate, le Prugne secche permettono di godere per tutto l'anno di importanti proprietà nutrizionali. Le Prugne migliori possono essere usate sia per preparazioni dolci, come torte e biscotti, che salate, per accompagnare insalate di riso... speciali o, soprattutto, portate a base di carne. Grazie alla presenza delle fibre vegetali, le Prugne essiccate favoriscono il transito del cibo nei condotti intestinali e la digestione. Consumate al posto delle caramelle tradizionali, oppure, regolarmente, in abbinamento con altri tipi di Frutta Secca in guscio, essiccata o disidratata, le Prugne secche forniscono all'organismo zuccheri, vitamine (in particolare, A e K) e sali minerali preziosi, come Potassio e Rame.
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in 100g di prodotto | AGR* | |
Energia | 1073kJ / 253kcal | 13% |
Grassi | 0,4g | 1% |
di cui grassi saturi | 0,1g | 0% |
di cui monoinsaturi | 0,1g | |
di cui acidi grassi polinsaturi | 0,1g | |
Carboidrati | 57g | 22% |
di cui zuccheri | 38g | 42% |
Fibre | 7,1g | |
Proteine | 2,2g | 4% |
Sale | 0,0g | 0% |
Vitamina A | 258mcg | 32% |
Vitamina K | 60mcg | 79% |
Potassio | 732mg | 37% |
Rame | 0,3mg | 28% |
* La % si riferisce agli apporti necessari per un adulto medio (8400 kJ/ 2000 kcal). La tabella nutrizionale si riferisce al frutto disidratato. |
Il periodo di commercializzazione delle prugne fresche inizia a giugno, con le precocissime, e termina verso fine anno ,con il prodotto conservato in cella frigorifera. Le prugne essiccate o sciroppate, invece, sono disponibili tutto l'anno.
La prugna può essere utilizzata per la preparazione di marmellate ottime per accompagnare primi e secondi piatti, per esempio a base di carne di maiale o di pollo, come nella famosa tajine marocchina.
Sono molto diffuse anche le grappe a base di prugna, la più nota delle quali è la Slivovitz, tipica di Slovenia, iSerbia e iCroazia, dove la coltivazione di susine è sempre stata abbondante.
Il pruno è una pianta originaria di una regione situata tra il Caucaso e il Mar Caspio. La sua coltivazione si spostò verso occidente, in Siria e, principalmente, a Damasco. Nel II secolo a.C., i Romani introdussero la pianta di pruno nell'area del Mediterraneo e nei Balcani. Nel XIII secolo, i Cavalieri della Prima Crociata, tornando nelle loro terre, diffusero il pruno in tutta Europa.
Quando la febbre dell'oro investì la California, molte persone emigrarono dall'Europa nel giovane stato americano, in cerca di fortuna. Oltre all'oro, trovarono fertili vallate, dove piantaroni anche alberi di prugne.
Nel 1850, Louis Pellier, un viticoltore francese, acquistò un terreno vicino Mission San Jose battezzandolo Pellier's Gardens. Qui, impiantò il suo primo frutteto, innestando sui pruni selvatici locali pruni della qualità Petite d'Agen, una delle più pregiate in assoluto, originaria della Francia.
Così facendo, inaugurò la più grande coltivazione mondiale di prugne, per cui la California detiene ancora oggi il primato e con cui copren il 60% della domanda mondiale. Ad oggi, in quella zona, ci sono 65000 acri di terra coltivati a susini.
Le varietà di prugne ancora oggi coltivate laggiù sono discendenti dall'originale Petit D'Agen importata dai fratelli Pellier.
In Italia, la produzione nazionale di susine è destinata quasi esclusivamente al consumo fresco. Solo una piccola parte delle susine europee viene destinata all'essiccazione.
Le prugne sono il frutto del Pruno (Prunus domestica) o Susino, un arbusto appartenente alla famiglia delle Rosacee. Sono frutti ovali o tondi, dalla polpa succosa, compatta, con una buccia che può variare dal verde al giallo-arancio, fino a un rosso-violaceo tendente talvolta al blu intenso. La buccia è ricoperta da una sostanza cerosa chiamata pruina che protegge il frutto dai raggi ultravioletti e impedisce l'eccessiva disidratazione.
Le specie coltivate di susino sono numerose e vengono classificate in base alla loro origine geografica. Al gruppo dei susini europeo-asiatici che ha dato origine alle più importanti varietà di susino coltivato, appartengono: i susini americani (Prunus Americana); il Susino europeo (Prunus Domestica); il Susino siriaco (Prunus Insititia); il Mirabolano (Prunus Cerasifera.
Il Prunus Triflora, il Prunus Salicina e il Prunus Simonii fanno parte del gruppo dei susini Cino-Giapponesi.
Al giusto momento di maturazione le prugne californiane destinate all'essiccazione vengono raccolte in pochi secondi, tramite l'utilizzo di scuotitori meccanici che evitano la caduta a terra dei frutti, impediscono il contatto con il terreno e li mantengono integri.
I frutti così raccolti vengono lavati e disposti in singoli strati su vassoi di legno che, attraversando un lungo tunnel di essicazione e grazie a un costante flusso circolatorio di aria calda, perdono l'80% del loro contenuto naturale di acqua.
Dopo alcune ore, le prugne sono pronte per raggiungere lo stabilimento di lavorazione dove vengono pesate, controllate, calibrate e messe in stock.
PRUGNA E SUSINA, DUE NOMI ANTICHI
L'origine della parola prugna è incerta. Potrebbe derivare dalla radice indoeuropea prus, bruciare, da cui anche il greco pyr, fuoco. Il suo nome potrebbe essere dovuto al suo colore scuro, simile a qualcosa di bruciato. Oppure, all'antica abitudine di usare il legno di pruno per alimentare il fuoco domestico. Anche il termine susina ha un'origine incerta, ma pare possibile che sia derivato dal latino sucinus, resinoso, che farebbe riferimento alla sostanza cerosa presente sulla superficie del frutto. Altra spiegazione fa derivare il termine dalla città di Susa, in Persia, dove è probabile che le prugne venissero coltivate nell'antichità.
ODE ALLA PRUGNA
Nlle sue Odi elementari scritte nel 1954, il poeta cileno Pablo Neruda dedica intere poesie a diversi alimenti, tra cui ortaggi e frutta: limoni, cipolle, cocomeri, arance, carciofi. Anche alla prugna è dedicata una poesia: viene rappresentata come il frutto della memoria. Grazie alla prugna che tiene nelle sue mani, il poeta riesce a rivivere momenti della sua infanzia, ricordando le emozioni e le scoperte di quando era "un ragazzino silvestre".