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I pregiati pinoli non sono solo uno degli ingredienti fondamentali del celebre pesto genovese. Questa varietà di frutta secca, infatti, è presente anche in altre ricette tradizionali, sia salate che dolci, come il castagnaccio e la pinolata. Benché il pino marittimo sia uno dei simboli delle coste del Mediterraneo, dove è stato coltivato fin dall'antichità, e in Italia si lavorino ancora le pigne da cui estrarre il prezioso frutto, oggi, gran parte della produzione internazionale di pinoli arriva anche da molto lontano, per esempio dalla... Cina, dalla Turchia e dal Pakistan. I pinoli contengono grassi vegetali, vitamine (in particolare, E e K) e sali minerali utili al buon funzionamento dell'intero organismo, come Fosforo, Magnesio, Zinco e Ferro. Basta aggiungerne una manciata a qualsiasi zuppa, yogurt o gelato per iniziare a godere delle loro incredibili qualità!
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in 100g di prodotto | AGR* | |
Energia | 2951kJ / 715kcal | 36% |
Grassi | 68g | 98% |
di cui grassi saturi | 4,9g | 24% |
di cui monoinsaturi | 19g | |
di cui acidi grassi polinsaturi | 34g | |
Carboidrati | 9,4g | 4% |
di cui zuccheri | 3,6g | 4% |
Fibre | 3,7g | |
Proteine | 14g | 27% |
Sale | 0,0g | 0% |
Vitamina E | 9,3mg | 78% |
Vitamina K | 54mcg | 72% |
Tiamina (B1) | 0,4mg | 33% |
Riboflavina (B2) | 0,2mg | 16% |
Niacina | 4,4mg | 27% |
Acido folico (B9) | 34mcg | 17% |
Potassio | 597mg | 30% |
Fosforo | 575mg | 82% |
Magnesio | 251mg | 67% |
Ferro | 5,5mg | 40% |
Zinco | 6,5mg | 65% |
* La % si riferisce agli apporti necessari per un adulto medio (8400 kJ/ 2000 kcal) |
Il periodo di raccolta dei pinoli va da novembre alla fine del mese di maggio dell'anno successivo, quando il frutto, detto la pigna o pina, è ancora chiuso. Per estrarre i pinoli, le pigne raccolte con il metodo dello scuotimento dei pini vengono sottoposte a essiccazione. Durante l'estate, si procede all'essiccazione naturale, stendendo le pigne al sole. In inverno , le pigne vengono riscaldate artificialmente.
Un tempo, i pinoli venivano raccolti da operai specializzati: a seconda della fase della produzione, si richiedeva la presenza di una squadra suddivisa in scuotitori, coglitori, raccattini e ruscolatori, caricatori e barrocciai.
Il pinolo è un frutto molto pregiato, usato in preparazioni dolci e salate. Ingrediente essenziale nel pesto genovese, mostra le sue qualità anche in piatti di selvaggina, in torte, come la pinolata o il castagnaccio, e nei biscotti.
Il pinolo è usato anche dall'industria farmacologica, che ricava dai frutti un olio dalle proprietà balsamiche, espettoranti e rinvigorenti.
Il maggiore produttore mondiale di pinoli è la Cina, che esporta un prodotto di qualità inferiore rispetto a quello prodotto nel bacino del Mediterraneo. Con produzioni di gran lunga inferior a quelle cinesi, seguono Spagna, Turchia, Italia, Portogallo e Pakistan.
Il pino è originario delle coste di tutto il Mediterraneo, anche se è molto diffuso in Italia, dove è stato coltivato sin dai tempi più antichi. È presente un po' ovunque nelle regioni più calde. Il Pino Domestico è considerato l'albero simbolo dell'Italia. Infatti, il paesaggio marittimo italiano è caratterizzato da un alto numero di esemplari di pino che formano il caratteristico scenario da cartolina della costa italiana. Per gli anglosassoni, il pino è noto come Italian stone pine, mentre i francesi lo chiamano Pin d'Italie.
In Italia, i pinoli vengono prodotti soprattutto in Toscana e nel Lazio e i più famosi sono senz'altro i pinoli di Pisa, che crescono nella macchia mediterranea del Parco Regionale di San Rossore.
Il pino è una conifera sempreverde che ama le posizioni soleggiate e non teme il freddo. È un albero adatto a creare zone d'ombra nei giardini e, vista l'adattabilità della pianta alla siccità e all'inquinamento, viene sfruttato per realizzare alberature stradali. Prediligendo le zone costiere, il pino non teme forti venti e salsedine.
L'albero del pino preferisce le zone costiere, ma si spinge anche in aree più interne, con altitudini fino a 500-600 metri, dove forma macchie estese lungo i litorali, come la famosa pineta di Classe a Ravenna e le pinete di Migliarino e San Rossore a Pisa, di Cecina a Livorno, di Duna Feniglia a Grosseto e di Castel Fusano nel Lazio.
Le specie di pino europeo che sono adatte alla coltivazione e producono semi commestibili sono solo due. Il migliore è il pino domestico, Pinus pinea, chiamato anche pino da pinoli. L'altro è il pino cembro, che cresce bene anche in zone disagevoli.
Altre varietà note di pini sono il pino nero, che cresce sulle Alpi Orientali e sull'Appennino Abruzzese, e il pino laricio, una varietà presente in varie regioni dell'Italia meridionale, specialmente in Calabria e in Sicilia, che fornisce legname di buona qualità, ricco di resine.
Altra specie mediterranea nota è il pino d'Aleppo, presente anche in Italia nelle regioni costiere e nelle isole.
UN SIMBOLO DI IMMORTALITA'
Con la sua eleganza, la pianta di pino simboleggia la potenza vitale e, visto che sopporta il freddo invernale senza mutare il suo aspetto, mantenendo la sua chioma verde in ogni stagione e in ogni tempo, l'immortalità.
I Romani attribuivano il pinolo a Bacco, dio della vegetazione e della fertilità. Invece, in Giappone, dove il legno di pino è usato nella costruzione dei templi scintoisti, il frutto compare nelle cerimonie nuziali, a rappresentare la costanza dell'amore coniugale e la perpetuità del genere umano.
I GRECI E LA RESINA
I Greci antichi intuirono che l'aria poteva compromettere la buona riuscita della vinificazione. Perciò, iniziarono a usare la resina del pino per sigillare la parte superiore delle anfore in cui era conservato e commercializzato il vino. Aggiunsero la resina anche al vino, cosicché formasse una pellicola protettiva tra il liquido e l'aria. Ancora oggi, la resina di pino è aggiunta al mosto per la produzione della retsina, uno dei vini tradizionali della Grecia.
SI USA ANCHE LA POLVERE
Anche la polvere marrone che avvolge il guscio dei pinoli è impiegata nell'industria alimentare come aromatizzante. Addirittura, in Francia viene usata per dare un profumo del tutto unico a particolari tipi di pani.