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Insieme a mandorle, pistacchi e nocciole, le noci sono fra le varietà di frutta secca più note e amate per sapore, croccantezza ed estrema versatilità in cucina. Con la loro forma caratteristica, che ricorda curiosamente gli emisferi del cervello umano, i gherigli di noce sono un alimento consumato da secoli in tutta Europa, dopo che le noci sono state importate dai Romani dalle terre d'Oriente. Ventura seleziona le migliori noci per offrirtele in guscio o già sgusciate, per consumarle subito, magari alla fine di una sessione di... allenamento e per arricchire in maniera speciale un piatto. Le noci contengono grassi vegetali, proteine e fibre vegetali e sali minerali, come Rame, Manganese, Fosforo e Magnesio.
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in 100g di prodotto | AGR* | |
Energia | 2699kJ / 654kcal | 33% |
Grassi | 61g | 87% |
di cui grassi saturi | 4,5g | 22% |
di cui monoinsaturi | 46g | |
di cui acidi grassi polinsaturi | 7,9g | |
Carboidrati | 7,0g | 3% |
di cui zuccheri | 4,3g | 5% |
Fibre | 9,7g | |
Proteine | 15g | 30% |
Sale | 0,0g | 0% |
Vitamina E | 15mg | 125% |
Vitamina K | 14mcg | 19% |
Tiamina (B1) | 0,6mg | 58% |
Vitamina B6 | 0,6mg | 40% |
Acido folico (B9) | 113mcg | 57% |
Potassio | 680mg | 34% |
Fosforo | 290 | 41% |
Magnesio | 163mg | 43% |
Ferro | 4,7mg | 34% |
Zinco | 2,5mg | 25% |
Rame | 1,5mg | 150% |
Manganese | 4,5mg | 225% |
* La % si riferisce agli apporti necessari per un adulto medio (8400 kJ/ 2000 kcal) |
A livello gastronomico, le noci sono utilizzate nella preparazione di pani e dolci come torte e biscott. Inoltre, vengono impiegate nei ripieni di pasta fresca, nelle insalate, nei formaggi, nelle salse e nei condimenti.
Le noci ancora verdi sono l'ingrediente essenziale per la produzione del nocino, un tipico liquore prodotto all'inizio dell'estate.
Tra le varietà di noci più importanti in Italia, ricordiamo: la Sorrento, la varietà più diffusa in Italia, a duplice destinazione (frutto e legno); la Franquette, anch'essa usata per il frutto e il legname, più adatta alle condizioni climatiche del Centro-Nord e alle zone più fredde del Sud, per il suo bisogno di temperature basse; la Hartley, una varietà solo da frutto che si adatta bene sia al Nord che al Sud.
Esistono anche varietà di noci tropicali come la noce del Brasile e la noce Pecan. La prima è originaria dell'Amazzonia: ha un sapore simile al cocco ed è contenuta in un frutto grande ben 15 centimetri di diametro. La noce Pecan è una pianta originaria della zona al confine tra Messico e Stati Uniti. In Italia, è presente in piccoli appezzamenti specializzati in Sicilia e in Puglia.
L'origine del noce è alquanto misteriosa. Probabilmente, si è diffuso a partire dalle regioni dell'Asia Minore, ai piedi dell'Himalaya. Il noce è coltivato fin dall'età della pietra. Era un albero molto apprezzato dai Greci che lo amavano per la maestosità e la bontà dei frutti.
Fu importato a Roma dalla Grecia, nel I secolo a.C. Da lì, si diffuse nel resto d'Europa.
Gli antichi romani furono i suoi più grandi estimatori. Ne apprezzavano il legno duro e pesante e i frutti prelibati, considerati un dono divino.
Negli scavi di Pompei sono state trovate noci carbonizzate con le stesse caratteristiche di quelle coltivate oggi a a Sorrento.
Oggi, i principali Paesi produttori di noci sono la Cina, gli Stati Uniti, la Francia, l'India, l'Italia e la Turchia.
Il noce è un albero maestoso, alto fino a 25 metri, dal tronco eretto, con una chioma a forma di grande cupola. È un albero molto longevo che può raggiungere anche i 200 anni di età.
Cresce isolato o in piccoli gruppi, nelle radure e nei boschi, in posizioni ben esposte, in collina e in montagna fino a 1000 metri di altitudine.
Una pianta di noce in piena produzione è in grado di fornire dai 50 ai 70 kg di frutti. La raccolta va da metà settembre a fine ottobre. In Italia, la raccolta delle noci avviene ancora in modo manuale, raccogliendo i frutti caduti o battendo l'albero con l'ausilio di pertiche.
Il noce è amato anche per il suo legno, non particolarmente duro. Tra i legnami pregiati, è uno dei più utilizzati per la realizzazione di arredi, tanto da aver soppiantato nei secoli la quercia nella produzione di mobili pregiati.
LE NOCI PER I ROMANI
Secondo Plinio, i Romani videro l'albero di noce in Grecia e lo portarono a Roma. In un poemetto dedicato proprio alle noci, il poeta romano Ovidio racconta di un gioco diffuso fra i ragazzi del tempo, in cui le noci venivano usate come palline. Il gioco delle noci viene spesso rappresentato nell'iconografia classica come simbolo della gioventù. Da qui, derivava l'usanza di gettare le noci in occasione di matrimoni, un gesto simbolico per indicare la fine dell'età dei giochi.
LA NOCE E LE STREGHE
Nella fantasia popolare, l'albero delle noci era considerato un luogo di ritrovo delle streghe. In base alle superstizioni popolari, le streghe trovavano rifugio all'interno dei tronchi cavi dei noci.
LA NOCE COME UN CERVELLO
Nel Medioevo, la somiglianza del gheriglio di noce col cervello umano portò alla convinzione che la noce potesse curare le infermità mentali.
L'OLIO DI NOCE
Nei periodi di guerra,quando non era possibile acquistare l'olio di oliva, poiché irreperibile o per i prezzi proibitivi, l'olio di noci, nato per essere utilizzato per essere bruciato e illuminare, è stato impiegato sia come medicinale che come condimento alimentare.
LE NOCI E IL SOLSTIZIO D'ESTATE
La tradizione racconta che, in occasione della notte di San Giovanni, che ricorre il 24 giugno, appena poco dopo il solstizio d'estate, le donne scomparissero nel buio della campagna per riunirsi sotto un albero di noce. Lì, la più esperta saliva su una scala a piedi nudi e sceglieva le noci più integre. Le noci venivano toccate appena, affinché conservassero un velo di rugiada, e, poi, venivano adagiate su sacchi vuoti, in modo che si ricoprissero ancora di rugiada notturna. Il giorno successivo, le noci venivano sgusciate e i gherigli venivano tagliati in quattro e poste in vasi di vetro colmi di alcol. I contenitori venivano esposti al sole per 40 o 60 giorni, al fine di produrre un liquore dolce e aromatico, il Nocino.