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Gli anacardi sono piccoli frutti che nascondono grandi segreti! La pianta dell'anacardio, infatti, produce un doppio frutto: la mela d'anacardio, che costituisce il frutto fresco (ricco di vitamine), e la mandorla d'anacardio, il frutto secco che la pianta cela gelosamente all'interno di una noce. Nativa del Brasile, la pianta d'anacardio è diffusa in tutto il Sudamerica ed è arrivata in Europa nel XVI secolo. Non teme la siccità e, adesso, viene coltivata ampiamente anche in Asia e in Africa. Oggi, gli anacardi sono fra i tipi di frutta... secca più diffusi anche sugli scaffali dei nostri negozi. Inconfondibili per via della loro forma arcuata, gli anacardi sono alimenti che contengono elementi nutritivi utili al benessere generale dell'organismo. Gli anacardi contengono grassi utili, proteine vegetali, Vitamina K (utile per le ossa) e tanti sali minerali, come Fosforo, Magnesio, Rame e Manganese. Al naturale o tostati, i migliori anacardi, come quelli che Ventura seleziona accuratamente, possono essere consumati come snack spezzafame o per arricchire in maniera originale ogni pasto, dalla colazione al dessert.
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PROPRIETÀ NUTRITIVA | in 100g di prodotto | AGR* |
Energia | 2504kJ / 603kcal | 30% |
Grassi | 46g | 66% |
di cui grassi saturi | 9,2g | 45,8% |
di cui monoinsaturi | 27g | |
di cui acidi grassi polinsaturi | 7,8g | |
Carboidrati | 30g | 11% |
di cui zuccheri | 5,0g | 6% |
Fibre | 3,0g | |
Proteine | 15g | 31% |
Sale | 0,0g | 1% |
Vitamina K | 35mcg | 46% |
Tiamina (B1) | 0,2mg | 18% |
Vitamina B6 | 0,3mg | 18% |
Acido folico (B9) | 69,0mcg | 35% |
Potassio | 565mg | 28% |
Fosforo | 490mg | 70% |
Magnesio | 260mg | 69% |
Ferro | 6,0mg | 43% |
Zinco | 5,6mg | 56% |
Rame | 2,1mg | 210% |
Manganese | 2,0mg | 100% |
* La % si riferisce agli apporti necessari per un adulto medio (8400 kJ/ 2000 kcal) |
Con l'anacardio, ci troviamo di fronte a un doppio frutto che fornisce un frutto fresco, la mela d'anacardio, e uno secco, la mandorla o nocciola d'anacardio, che è il vero frutto.
La mela d'anacardio è quello che, dal punto di vista botanico, si definisce un falso frutto, perché nasce dall'ingrossamento del peduncolo fiorale e arriva a raggiungere le dimensioni di una mela.
Proprio come la mela, ha una superficie liscia, sottile e fragile, con un colore che varia dal giallo al rosso vivo e con una massa polposa ma fibrosa. In Brasile è conosciuta come Caju', apprezzata nei frullati e con un piacevole e inconfondibile sapore dolce-amaro.
Il frutto vero e proprio, quindi, è la mandorla d'anacardio, che contiene naturalmente un olio molto irritante che deve essere eliminato con cura per eliminare contaminazioni. La procedura di lavorazione dei frutti è quindi molto complessa e richiede molta cura e lavoro umano.
Per prima cosa, il seme viene staccato dal frutto, bollito e fritto in olio vegetale, scolato e spremuto per ricavarne il succo. Successivamente, si estrae la noce dal seme, a mano, con un martelletto.
Una volta estratte, le noci sono essiccate in forno a 250°C. Dopo tre giorni, si toglie la pellicola che le avvolge e si mettono di nuovo le noci ad asciugare al sole. Solo a questo punto, gli anacardi sono pronti per essere tostati.
La produzione è così complessa che solo il 10% dei frutti passa indenne attraverso le varie fasi della trasformazione al confezionamento!
L'anacardio è un albero da frutta tropicale originario della conca dell'Amazzonia, in Brasile. Cresce in quasi tutta l'America tropicale, dal Messico al Perù.
Nel XVI secolo, i Portoghesi importarono l'anacardio nelle colonie dell'Africa Orientale e in India, dove la pianta si adattò perfettamente, tanto che, oggi, l'India è tra i maggiori produttori mondiali di anacardi, dove l'albero è conosciuto anche come "mango dei portoghesi".
L'anacardio è un albero tropicale che tollera temperature anche molto alte, comprese fra i 5° e i 45° C. La pianta può raggiungere i 15 metri di altezza. Nelle zone tropicali vicino all'equatore, la coltivazione dell'anacardio si spinge oltre ai 1000 metri di altitudine. Invece, nelle aree subtropicali più distanti, arriva ai 600 metri.
Nonostante che l'anacardio sia un albero che trova il suo habitat naturale nei Paesi tropicali, è una pianta che non necessita di molta acqua e dimostra una forte resistenza alla siccità. Ciò di cui ha maggiormente bisogno è la luce, tanto che non fruttifica nelle parti di chioma ombreggiate.
Oggi, l'anacardio si coltiva in molte regioni caratterizzate da un clima sufficientemente caldo e umido. Nel mondo, i Paesi produttori sono 32. In termini di quantità, il primo produttore è il Vietnam, seguito da Nigeria, India e Brasile che, insieme, rappresentano più del 90% di tutte le esportazioni. Solo l'India del Sud produce circa 4.000 tonnellate di anacardi all'anno.
Non esistono vere e proprie cultivar di anacardio, tanto che è possibile distinguere la coltivazione solo in base alla colorazione del pomo, gialla o rossa, e in base alla tipologia commerciale, americana e indicum. L'anacardio americano è caratterizzato da un pomo grosso e succoso, mentre l'anacardio indicum è dotato di un pomo piccolo, utilizzato esclusivamente per la sua noce.
LA STORIA DEL NOME
Il nome italiano anacardio deriva dal greco kardia, cuore, che, letteralmente, significa "simile a un cuore", per ricordare la particolare forma del falso frutto da cui si estrae il seme dell'anacardio. Il termine originario in lingua Tupi, un'etnia indigena dell'Amazzonia, è acajù, da cui derivano i termini portoghese caju, spagnolo cajuil, francese cajou e inglese cashew.
IL SEME DA BERE
Il caju, originario della regione costiera nord-est del Brasile si diffuse nelle regione interne, grazie agli indigeni che lo usavano come alimento e come ingrediente per bevande e medicamenti. La pianta invece, molto frondosa e dai rami possenti con sviluppo orizzontale, veniva usata come riparo.
UN ALBERO, TANTISSIMI USI
Oltre all'utilizzo alimentare del seme e del frutto dell'anacardio, dal guscio si estrae un inchiostro indelebile. Invece, il succo ha un potere antitermiti molto apprezzato. In Brasile, durante la stagione della produzione, dal frutto si estrae un succo acidulo e rinfrescante che viene bevuto dopo una leggera fermentazione.
Dal frutto, si ricavano anche alcool, aceto e un olio pregiato. Dalla pianta, si ottengono una gomma e un liquido lattiginoso usati come basi per vernici.
Il succo, di colore nerastro, resinoso ed estremamente caustico, viene usato in medicina.
Con l'anacardio si produce un olio (Cashew nut shell liquid, CNSL) che, raffinato, può essere impiegato nell'industria chimica per la produzione di resine e rivestimenti.