Madi Ventura
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Martina Valmassoi, una vita da trail runner

Martina Valmassoi, una campionessa sempre in movimento

Spesso, le grandi passioni nascono da bambini. Sicuramente, è stato così per Martina Valmassoi, che, accompagnata dai genitori, ha scoperto ancora giovanissima la bellezza e la fatica dell’attività sportiva in montagna.

Classe 1989, atleta veneta di Pieve di Cadore (BL), già membro della nazionale italiana di sci alpinismo e, ora, protagonista del mondo dello skyrunningtrail runner e testimonial Ventura, Martina pratica sport agonistico fin da quando aveva 8 anni.
Le prime medaglie sono arrivate dallo sci alpinismo, nelle gare italiane.
Da lì a diventare una campionessa di livello internazionale, il passo è stato breve (ma faticoso!).
Già nella stagione 2008-2009, infatti, Martina scalava la classifica generale juniores di Coppa del Mondo.

Il suo palmarés è in continuo aggiornamento, perché Martina è sempre in movimento e, da grande appassionata di fotografia quale è, non manca di documentare sul suo profilo Instagram e su Facebook le sue avventure sportive e i suoi impegnativi allenamenti sulle creste dei monti.

Insieme a Valeria Straneo, inoltre, Martina è uno dei professionisti che fornisce preziosi consigli di sport e alimentazione sui social Ventura e, qui, sul magazine.
Chi meglio di lei, allora, può provare a spiegarci come sport e vita possono intrecciarsi saldamente?

Per Martina, tutto inizia dall’amore per la montagna

Martina, hai tre parole per descriverti. Quali sono?
Entusiasta, positiva, creativa.

Com’è nata la tua passione per il trail running?
L’amore per la montagna me l’hanno trasmesso i miei genitori. Prima, attraverso lo sci di fondo e le camminate. Poi, con l’arrampicata e lo sci alpinismo.
Il trail running raggruppa tutte queste discipline.
Per andare forte durante l’inverno, uno degli allenamenti migliori è correre! Il mio avvicinamento al trail è stato praticamente naturale.

La montagna è parte di te. Cosa senti dentro di te, quando corri tra i pendii?
Libertà. Ma anche solitudine: è una sensazione che non va vista sempre in maniera negativa. Molte volte, stare da soli aiuta a conoscersi più profondamente e permette di apprezzare ancora di più la compagnia delle altre persone.

Durante una gara iniziano a mancare le energie: cosa fai per rimanere concentrata sull’obiettivo?
Cerco di focalizzarmi sul fatto che praticare sport a livello agonistico è stata una mia scelta e che, anche se in quel momento sto soffrendo, è una cosa che mi appassiona tantissimo. Spesso, il dolore è una fase di passaggio.

Arrivi alla fine di una lunga corsa e tagli finalmente il traguardo. Che cosa si prova?
Ti senti realizzato! Bene o male che vada, hai affrontato una sfida. Arrendersi è la cosa più brutta. Certe volte, magari, cambia solo il risultato, ma l’importante è crederci fino alla fine.

© immagini: Martina Valmassoi.

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