Allenarsi a leggere a voce alta, per sviluppare abilità sociali e cognitive
Leggere a voce alta è un’attività che ha molti effetti positivi sia sugli adulti che sui bambini.
Perché apporti i suoi indubbi benefici su lettori e ascoltatori, però, deve essere praticata con attenzione, consapevolezza e costanza.
Come in ogni buon training che si rispetti, la pratica continua porta grandi risultati. Allenarsi a leggere e ad ascoltare chi legge, infatti, sviluppa specifiche abilità sociali e cognitive sia nel lettore che nell’ascoltatore.
La cultura dell’ascolto e del dialogo
La lettura a voce alta è un passo fondamentale per creare e alimentare una cultura dell’ascolto e del dialogo. In un momento storico in cui l’uso massiccio di dispositivi digitali tende a isolare gli individui in spazi singoli, spesso virtuali, l’educazione alla lettura può rappresentare un momento di socializzazione e conoscenza, intesa non solo in senso didattico.
La lettura a voce alta e lo sviluppo cognitivo
Studi scientifici molto recenti, come quello condotto dall’Università di Perugia nell’ambito del progetto pluriennale Leggere: Forte! della Regione Toscana, volto a introdurre la lettura a voce alta nelle scuole di ogni ordine e grado, stanno dimostrando che la lettura supporta concretamente lo sviluppo cognitivo dei bambini e le capacità dei genitori di crescere con i loro figli.
In particolare, i risultati della ricerca, condotta su circa 1600 bambini, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per la Toscana, Indire (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa) e Cepell (Centro per il libro e la lettura del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo), resi noti ad aprile 2020, hanno dimostrato che, leggere ad alta voce ai bambini delle scuole-nido, ogni giorno per 50 giorni, per almeno un’ora, ha determinato un incremento del 15% dello sviluppo del linguaggio, nella fascia 0-3 anni.
Leggere a voce alta con i bambini: l’esperienza di Ramona, educatrice e mamma
Per approfondire l’argomento, abbiamo fatto una bella chiacchierata con Ramona Attardi, genovese, fresca laureata in Scienze dell’educazione e della formazione, educatrice e mamma di Margherita, una bimba in età prescolare.
Come ti sei avvicinata alla lettura ad alta voce?
Quando sono diventata mamma, mi sono capitati tra le mani diversi albi illustrati che ho iniziato a usare, per creare un momento condiviso con la Marghe, prima di metterla a dormire. È diventata una bella routine per entrambe.
Poi, ho partecipato a una serie di incontri di Nati per Leggere, un progetto, presente in tutte le regioni italiane, sviluppato dall’Associazione Culturale Pediatri, l’Associazione Italiana Biblioteche e il Centro per la Salute del Bambino. Il programma propone attività di lettura gratis alle famiglie con bambini fino a 6 anni di età.
Perché leggere ai bambini ad alta voce fa bene?
Sicuramente, è un’attività che favorisce i rapporti interpersonali. Aiuta a empatizzare e, per quel che riguarda i bambini, facilita la conoscenza reciproca, non solo quando ci si rapporta con i propri figli. Soprattutto nella fascia anagrafica 0-3 anni, leggere con il bambino alimenta il legame lettore-ascoltatore. Grazie alla partecipazione attiva del bambino alla lettura, viene stimolata l’attenzione di tutti i protagonisti dell’attività. I ruoli si sfumano e l’adulto si ritrova a essere ascoltatore.
La lettura a voce alta: un’attività per tutti
Bisogna possedere delle capacità particolari, per dedicarsi alla lettura a voce alta? Capacità di immedesimazione, doti recitative…
In realtà, no. Chiunque può essere un buon lettore. Quando ci si lascia trasportare dall’emozione della lettura, non c’è mai necessità di eccedere o essere teatrali. Certe volte, però, l’età dei bambini può richiedere l’adozione di particolari accorgimenti. Più i bambini con cui si legge sono piccoli, per esempio, più sono utili le onomatopee, “fare le voci”. Sono piccoli trucchi che permettono al lettore di ottenere più concentrazione da parte dell’ascoltatore. Ho notato, poi, che, a prescindere dall’età, se il bambino si abitua alla lettura a voce alta, a un certo punto, questi accorgimenti non sono più necessari.
A quale età del bambino è meglio introdurre la lettura a voce alta?
Abituare i bambini a sentire leggere è consigliato fin dai primi momenti di vita. Sicuramente, la fascia 0-3 anni è quella in cui i piccoli hanno il maggior potenziale di apprendimento. Leggere con i bambini sviluppa il concetto di abitudine piacevole, stimola lo spirito critico, la memoria… Quando leggi con un bambino, butti un semino. Solo col tempo, potrai vedere gli effetti di quel che hai piantato.
Oltre che come attività da svolgere a casa o in ambito educativo, a scuola, leggere a voce alta con i bambini offre particolari sbocchi professionali?
Mi viene in mente Dario Apicella, narratore, attore e animatore culturale, che organizza incontri e spettacoli di educazione e sensibilizzazione alla lettura. Un laboratorio di lettura a voce alta, poi, può essere associato ad altre attività, come la pittura, per esempio.
Come scegliere un libro da leggere a voce alta?
Come si sceglie un libro per bambini da leggere a voce alta? Dipende dai gusti del lettore o da quelli dell’ascoltatore?
In base alla mia esperienza personale e professionale, valgono entrambi. Certe volte, il libro viene scelto dai bambini. Talvolta, me ne occupo io. In quel caso, scarto i libri tematici, quelli didascalici che vogliono per forza spiegare qualcosa: come fare la cacca, come fare la nanna…
Per esempio, mi è capitato di occuparmi di una bambina molto attaccata alla mamma, che cerca sempre la mamma anche quando non c’è. Un libro come I 3 piccoli gufi di Martin Waddell (ed. Mondadori), che racconta di 3 gufetti che aspettano il ritorno di mamma gufo dalla caccia notturna, si è rivelato perfetto. Un evergreen è la Pimpa di Altan: si presta tantissimo alla lettura con i bambini. In generale, però, tutti i libri per l’infanzia illustrati da Altan sono ottimi.
Diciamo che, a grandi linee, un libro per bambini deve essere maneggevole, meglio se cartonato, perché è più resistente. Anche i più piccoli devono afferrarlo senza problemi e senza correre il rischio che il libro si rovini facilmente. Per i bimbi 0-3 anni, trovo adatti libri con testi brevi e illustrazioni dai colori accesi. Intorno ai 5 anni, si possono introdurre gradualmente anche i libri senza illustrazioni.
Lo stato d’animo del lettore può influire sull’esperienza di lettura a voce alta?
Secondo me, sì. Se sono stanca, preferisco non leggere con i bambini: quando mi ci dedico, preferisco essere serena. Capita, invece, che nonostante la stanchezza, alcuni lettori si rilassino. Con mia figlia, che ama molto il nostro appuntamento serale con i libri, leggiamo spesso cose che ci fanno ridere. Per esempio, Ma le principesse fanno le puzzette? di Ilan Brenman (Gallucci Editore) ci fa sempre divertire tanto.
Qualche consiglio di lettura
Quali sono i tuoi libri preferiti da leggere a voce alta?
Il mio preferito in assoluto è Il mondo è tuo di Riccardo Bozzi (ed. Terre di Mezzo), perché è un vero inno alla libertà. Leggerlo mi ha aperto un mondo e lo regalo sempre volentieri.
Poi, c’è A caccia dell’orso di Michael Rosen e Helen Roxenbury (ed. Mondadori). È un libro “cantato”, ottimo per drammatizzare con i bambini. Ha una struttura ripetitiva, facile da apprendere e replicare. Su YouTube, ci sono molte versioni di letture a voce alta di questo classico per l’infanzia.
Mi piace anche Il fatto è di Jack Tessaro (ed. Lapis), che ho conosciuto grazie a Nati per Leggere. La paperetta protagonista è un mito. Neppure il lupo può convincerla a fare il bagno, se lei non ne ha voglia!
Anche Il pacchetto rosso di Gino Alberti e Linda Wolfsbruger (ed. Arka) è uno dei miei libri da leggere a voce alta preferiti. Come pochi altri racconti, spiega qual è il significato vero e profondo del valore di un gesto disinteressato.
Come trovi nuove storie da leggere ai bambini?
Per esempio, su Facebook, seguo un gruppo privato, La biblioteca di Filippo. Qui, genitori ed educatori si scambiano suggerimenti e opinioni sulle loro letture con i bambini e ne trovano sempre di nuove.